Laboratorio  di psicomotricità

ANNO SCOLASTICO: 2005 – 2006

Docenti coinvolti

PROF. SSA  ANGELERI ANTONELLA

PROF. SSA  GROSSO PIERA

PROF.          NICOLINI UGO

PROF.          ZAMBUTO SANTO

 

ALUNNI COINVOLTI:  TUTTI GLI ALUNNI IN SITUAZIONE DI SVANTAGGIO DEL PLESSO DI   VOLPEDO.                 

Al lavoro psicomotorio, inseriti nelle varie classi, partecipano nove alunni portatori di diverse tipologie di handicap (disarmonie psicomotorie, insufficienza mentale, ecc.).  

Per ognuno viene stilato un profilo psicomotorio individualizzato definito dopo un’attenta osservazione condotta durante la normale attività di palestra.

Test e prove di bilancio che serviranno per programmare l’intervento psicomotorio individualizzato, verranno svolti nei mesi iniziali e finali dell’anno scolastico.  Ogni proposta terrà conto dell’evoluzione delle differenti potenzialità e del raccordo fra i diversi livelli di capacità. Ciò si realizza nel continuo adattamento di giochi ed esercizi secondo le possibilità del singolo. 

Il Laboratorio di Psicomotricità della Scuola Media di Volpedo coinvolge i seguenti alunni: alcuni degli alunni sono inseriti presso il Centro “Paolo VI” di Casalnoceto e, insieme, condividono già momenti in comune come la mensa, il corso di nuoto, il laboratorio di musicoterapia, ma non sempre sono riusciti a lavorare insieme con i compagni di classe formando un unico gruppo seppure non omogeneo per età, capacità di apprendimento, stile educativo e così via.

Per tale motivo i docenti di sostegno, in accordo con il Capo di Istituto, hanno ritenuto opportuno elaborare un’attività comune da svolgere insieme nel contesto scolastico, il Laboratorio di Psicomotricità appunto, per favorire una maggiore socializzazione e per alternare i momenti dell’apprendimento a quelli “più leggeri”, in cui divertirsi e giocare insieme.

Infatti la contemporanea presenza di alunni con abilità psicomotorie molto differenti fa sorgere immediate dinamiche relazionali emotive nei confronti del diverso; tali dinamiche devono essere consapevolmente assunte dal gruppo classe. In questo difficile ruolo la capacità di mediazione dell’insegnante deve essere tale da consentire una consapevolezza propria agli alunni che nasce dalla loro spontaneità, dalle loro esperienze e riflessioni.

L’Educazione Psicomotoria è di per sé un canale espressivo ed operativo comune  ai differenti alunni i quali, opportunamente guidati dall’insegnante, svolgono reciprocamente un forte incentivo energetico-affettivo allo sviluppo delle singole potenzialità.

Il vantaggio della compresenza di più esigenze sta nelle conquiste imprevedibili per i vari soggetti. Infatti grazie a queste sedute l’alunno con handicap ha un arricchimento delle proprie capacità di relazione, della funzione di aggiustamento e della disponibilità corporea e gli altri migliorano le capacità di relazione interpersonale, stimolati a trovare soluzioni operative veramente originali per consentire al compagno di giocare con loro.  

Profilo psicomotorio  

Punto di partenza è stata l’osservazione degli alunni, ossia una valutazione approssimativa da un punto di vista motorio su ciò che già possiedono, su ciò che va potenziato e consolidato e su ciò che deve ancora essere acquisito.

In base a  ciò che è stato osservato è emerso quanto segue:  

***************: Difficoltà di coordinazione oculo-manuale; mediocre coordinazione dei movimenti.

***************: presenta una deambulazione precaria, la tonicità generale è discreta tuttavia è assente una qualsiasi forma di coordinazione.

***************: Non presenta particolari difficoltà per quanto riguarda la motricità globale; dal punto di vista cognitivo rifiuta qualsiasi proposta di attività individualizzata.

***************: presenta una scarsa coordinazione cinetica, un equilibrio incerto e una postura piuttosto impacciata.

***************: Non presenta particolari difficoltà per quanto riguarda la motricità globale;

***************: presenta una buona coordinazione dinamica.

***************: nella norma

***************: nella norma

***************: presenta una buona coordinazione dinamica – generale ma rifiuta qualsiasi proposta di attività guidata.

Finalità

Considerati tali dati, i docenti hanno elaborato i seguenti obiettivi da raggiungere nel corso del corrente anno scolastico:

  • acquisire e/o potenziare lo schema corporeo.

  • Percorrere itinerari inconsueti per raggiungere lo scopo di cui sopra, consapevoli che l’organismo vivente si esprime più chiaramente con il movimento che con le parole.

  • acquisire le norme comportamentali nel gioco.

  • acquisire comportamenti corretti e rispettosi nel gioco e verso i compagni.

  • potenziare le competenze motorie.

  • potenziare la socializzazione.

  • sperimentare l’appartenenza ad un gruppo di gioco.

 

Obiettivi trasversali

  • Accoglienza, integrazione, star bene a scuola: sviluppo della socializzazione e cura della relazione “ sé e gli altri” attraverso l’attività psicomotoria collettiva ed individuale.

  • Valorizzazione, pari opportunità formative ed educative, sinergia espressiva: stimolare e potenziare le possibilità espressive e di rappresentazione dei linguaggi non verbali, in particolare quello motorio e mimico-gestuale.

  • Crescita interiore, equilibrio psico-fisico, recupero: condurre alla scoperta del sé corporeo e psichico, affinando la capacità di rielaborare le percezioni sensoriali, il senso dello spazio e del tempo e di esprimersi in modo creativo.

  •  Educare il preadolescente all’immagine del suo corpo in continua modificazione affinché si renda conto, superando la confusione, che vi sono a questa età adeguamenti e aggiustamenti continui.

 

Obiettivi specifici

  • Educare il linguaggio del corpo: il corpo è considerato come campo dell’emotività e dell’affettività.

  • Educare al linguaggio dell’azione: l’azione è considerata come movimento integrato e finalizzato sia quando è fatta con l’apprendimento, sia quando è fatta volontariamente.

  • Educare al linguaggio del gesto: il gesto è considerato come un movimento teso ad esprimere ciò che accade dentro la persona e questa vuole comunicare intenzionalmente il suo messaggio.

 

 Contenuti

 

1)    Postura

2)    Tono di base

3)    Reattività motoria (umore e temperamento)

4)    Distanza personale (prossemica)

5)    Gestualità spontanea

 

Linguaggio del gesto

 

1)    Espressione spontanea

2)    Imitazione voluta e speculare

3)    Comunicazione intenzionale col gesto

 

Linguaggio dell’azione: gioco

 

1)    Gioco motorio spontaneo

2)    Gioco collaborativo

3)    Gioco di regole

4)    Gioco/sport

 

Metodologia di intervento

L’apprendimento avviene attraverso l’imitazione e l’esperienza motoria più spontanea da parte dell’allievo. Dall’esperienza motoria si passerà a quella iconica e alla verbalizzazione. E’ importante tenere conto del vissuto motorio dell’alunno, accrescerlo, valorizzarlo, in considerazione del fatto che , affinché diventi un patrimonio personale permanente,  è necessario far sì che si prenda coscienza del proprio vissuto motorio per avere poi la possibilità di astrarlo e utilizzarlo per gli altri apprendimenti scolastici. 

Ad esempio se l’allievo avrà ben strutturata l’idea di spazio-tempo gli sarà naturale l’apprendimento di geometria, geografia, storia…

Tempi

Il laboratorio, terminata la prima fase teorica, partirà concretamente nel mese di ottobre e terminerà nel mese di maggio compreso e sarà attuato tutti i venerdì dalle ore 8:45 alle ore 9:25 nella palestra della Scuola Media di Volpedo.

 

  
   
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